Quel “Loro” che racconta tutti noi…

Sorrentino salva Berlusconi oppure no?”, ecco la grande domanda che ha accompagnato la lavorazione e ora l’uscita dei due capitoli di Loro. Di certo ne mette in luce le debolezze, l’incapacità di governare la sua vita, la solitudine. Un personaggio al tramonto. Mentre l’Italia si rialza dalle macerie, contando su altri eroi. Riflessioni che accompagnano la visione di Loro 2 (divisione dettata da ragionamenti distributivi, ma il film è uno solo e andrebbe visto nella sua interezza), che si concentra sul 2006, l’anno della “compravendita” di senatori, del ritorno al governo di Berlusconi fino al terremoto de L’Aquila. Ma dopo pochi minuti si capisce che Sorrentino non ha alcuna voglia di schierarsi pro o contro, di giudicare politicamente, insomma di fare tutto quello che ci sia aspetta dal momento in cui il progetto Loro è stato annunciato. D’altro canto lo ha detto e scritto, la cronaca non c’entra, non gli interessa e non è mai entrata nel film, piuttosto é una filigrana dove intrecciare un’altra storia. e con “Loro 2” tutto questo acquista un senso.

Senza i bagni di folla, i comizi, le auto blu, ridotto a dialoghi diretti con il socio, la ventenne, la moglie, l’ uomo diventa maschera. Una maschera da commedia dell’arte che si intravede nei virtuosismi di Toni Servillo, in ogni inquadratura di Loro2 e mattatore esclusivo dei primi 20 minuti del film, e la maschera tragica del confronto con Veronica o con Stella, la ventenne che lo definisce vecchio e patetico. La maschera di un uomo solo e incapace di invecchiare, con la paura di morire. Come tutti- aggiunge Sorrentino. Capace di far fallire le feste, nel momento in cui le lascia (come Jep Gambardella tutto sommato) ma incapace di capire il fallimento della sua vita.

Servillo nel solito stato di grazia riesce a restituirci questa maschera in pieno, cosi come gli altri attori: i cialtroni sognatori Axen e Scamarcio, la stupenda bambola Smutniak, disposta a farsi maltrattare per un amore non corrisposto, la corte dei falliti e falsi amici, Roberto de francesco, Fabrizio Bentivoglio e Anna Bonaiuto, la bravissima Elena Sofia Ricci che incarna Veronica, donna tradita da un uomo che neanche si rende conto dell’ umiliazione inflitta.. Personaggi figli del berlusconismo, ma anche caratteri umani di ogni tempo e di ogni luogo. In questo Loro (senza numeri, perchè il film è un unicum) non è un film su Berlusconi, nè un film sull’Italia, quanto un film sul potere come ancora di salvezza dalle paure. E su una storia d’amore che naufraga.

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